L’Azerbaigian sembra davvero innarrestabile, ed il rapporto (non del tutto lineare) con la Turchia sembra più attivo che mai. A Baku sono difatti in corso incontri bilaterali tra esponenti ufficiali turchi ed azeri intorno ad una possibile collaborazione tra i due paesi in materia di difesa e sicurezza. Siamo di fronte all’ennesimo capitolo di un’alleanza che sta diventando un vero e proprio cardine della regione, soprattutto in campo energetico a seguito della costituzione del consorzio TANAP che gestirà la distribuzione del combustibile estratto dall’importante giacimento di Shah Deniz II.

Il giorno successivo all’apertura di tali colloqui è giunta una conferenza stampa dell’ambasciatore americano in Azerbaigian, Richard Morningstar, che ha toccato diverse questioni di rilievo. L’ambasciatore ha ricordato l’importanza del paese azero, definito un key partner, nella lotta al terrorismo, ribadendo inoltre il rigraziamento dell’amministrazione americana per l’impegno profuso da Baku nel sostenere logisticamente gli sforzi americani in Afghanistan. Morningstar ha poi spostato il discorso sul campo energetico sottolineando i passi fatti nella protezione delle infrastrutture energetiche nel Mar Caspio e l’importanza dell’Azerbaigian come fornitore di combustibile per l’Europa. L’ambasciatore dopo aver ricordato gli accordi firmati per riconoscere gli interessi azeri in TANAP ha elogiato il possibile sviluppo economico, entratal nel WTO compresa, che potrebbe fare dell’Azerbaigian addirittura una potenza mondiale!

Tuttavia la conferenza ha toccato anche temi più spinosi come la mancanza di democrazia nel paese caucasico, evidenziando i passi in avanti fatti ma ricordando che gli Stati Uniti prediligono rapporti con Stati democratici e che rispettano i diritti dei suoi cittadini, invitando inoltre il governo azero a proseguire sulla strada della trasparenza economica. Infine Morningstar si è detto dispiaciuto per la mancanza di progressi fatti dal “Gruppo di Minsk” sulla risoluzione della questione del Nagorno-Karabakh, affermando che gli Stati Uniti hanno fatto tutto quanto gli era possibile. Dichiarazioni simili, in merito al conflitto azero-armeno, sono state fatte lo stesso giorno a Mosca dal Ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov. E sempre lo stesso giorno, 23 gennaio, l’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa (PACE) ha votato un rapporto sull’impegno azero nella costruzione di un sistema democratico.

Nel frattempo, ritornando al tema energetico, il consorzio di Shah Deniz dopo il 50% di Nabucco potrebbe acquisire il 50% del concorrente TAP. Come riporta infatti il sito ufficiale di tale progetto infatti si parla di un accordo raggiunto con SOCAR, BP e Total, ossia con le compagnie petrolifere coinvolte nello sfruttamento del giacimento azero. Fonti ufficiali riportano anche che da parte di TAP è stato presentato alle autorità albanesi lo studio per l’impatto socio-ambientale che il gasdotto avrà una volta realizzato. Tale documento, chiamato Environmental and Social Impact Assessment (ESIA), che verrà analizzato dal Ufficio Nazionale per le Licenze albanese, la cui risposta è attesa nei prossimi mesi.

In conclusione un’intensa attività pervade le cancellerie di Baku ed il destino del gas europeo sembra sempre più legato alle vicende azere.