Viaggiare è bello, si vedono posti magnifici, si conoscono culture nuove, insomma un paradiso. No! Questa è la versione con filtro Instagram che si usa al ritorno sul posto di lavoro, la realtà è che viaggiare è fatto anche di tanti piccoli contrattempi, tantopiù noiosi in quanto ci si trova all’estero dove anche le cose più banali, come andare in farmacia a comprare una pomata, diventano un po’ più complicate. L’importante è limitare al massimo questi contrattempi prima della partenza, prevenendoli. Oggi riporto tre diversi casi di noie che mi sono accadute nel corso dei miei viaggi.
L’assicurazione
Sull’importanza di avere un’assicurazione in viaggio non ci piove, ci vuole. Ma non tutte le assicurazioni sono uguali. Scegliere quella adatta è molto importante, tra le caratteristiche principali solitamente si mettono i massimali ed il pagamento anticipato o meno delle spese ospedaliere. Un aspetto poco considerato è invece quello del contatto, ossia come parlare con la propria assicurazione in caso di bisogno. Ci sono assicurazioni che sono contattabili solo in orario di ufficio, oppure che hanno come unico contatto un numero fisso italiano. Mentre si è in viaggio questo può risultare decisamente scomodo.
Cercando una soluzione a questo problema ho scoperto Heymondo, assicurazione dove tutto può essere gestito tramite app, una soluzione davvero comoda in quanto il wi-fi si trova praticamente dappertutto. Inoltre Heymondo può essere sottoscritta in viaggio (con alcuni giorni di anticipo) e permette di avere uno sconto del 10% su suoi prodotti. Ma al di là del prezzo, da oggi utilizzerò Heymondo perché è davvero facile da contattare, anche se si è dall’altra parte del mondo senza una sim locale.
I soldi
L’eterno dilemma di chi viaggia è come gestire i soldi. Ormai pensionati i travel cheque ed escludendo dal nostro orizzonte il baratto, restano comunque tantissime opzioni in cui perdersi: bancomat, carta di credito, carta di debito, contanti, bonifici, ecc… Le banche questo lo sanno bene e non esitano ad approfittarne, in alcuni paesi le commissioni per un prelievo ad esempio sono molto alte oppure sono accettate solo poche carte. Prima di partire per l’ultimo viaggio ho voluto approfondire i costi applicati dalla mia banca per prelievi e pagamenti all’estero e sono rabbrividito.
Sempre durante questa ricerca, mi sono accorto di avere già in mano la soluzione al mio problema: ossia la carta prepagata Revolut. Prelevando all’estero, le banche applicano un tasso di conversione valuta generalmente più alto del reale, Revolut non applica nulla a patto che si prelievi a mercati aperti ossia non durante il weekend. Revolut non applica tassi di conversione, non applica commissioni sui prelievi e può essere utilizzata per i pagamenti e ricaricata, insomma si risparmiano un sacco di soldi. Esistono vari piani della carta Revolut, ognuno con le sue caratteristiche.
Gli alberghi
Questa non è una vera e propria problematica, nonostante con le più grosse piattaforme di prenotazione alberghiera mi sia trovato male per quanto riguarda il servizio clienti. Si tratta della possibilità di pagare direttamente alberghi in criptovaluta con Travala, ideale per chi non vuole attingere dal proprio corrente ma possiede uno o più wallet con le proprie criptovalute. Travala è l’apripista di un mondo nuovo, dove pagare alberghi con criptovalute sarà normale. Per chi è un po’ diffidente nessun problema, Travala permette anche il pagamento con le valute più tradizionali.
Queste sono le mie esperienze e le soluzioni che ho trovato, sono sicuro ti saranno utili. Se ne trovi di migliori non esitare a farmelo sapere!
Fonte immagine di copertina: assalaamair.co.tz