Spie, intrighi, inganni e segreti ma anche steppe, deserti e rivoluzioni. Gli ingredienti per un film d’avventura ci sono tutti se non fosse che stiamo parlando di fatti accaduti veramente. L’Asia Centrale si trova in una posizione strategica, tra Cina, Russia ed il subcontinente indiano, più volte nel corso della sua storia questo ha significato trovarsi al centro di intricate vicende geopolitiche. L’autore che più di tutti ha contribuito a rendere mitiche queste vicende è sicuramente Peter Hopkirk il cui libro Il Grande gioco è immancabilmente citato in ogni opera che affronti il tema della storia moderna dell’Asia Centrale.
Hopkirk ha scritto diversi libri tra cui Avanzando nell’Oriente in fiamme, forse uno dei meno conosciuti. In questo libro, col suo stile coinvolgente, l’autore affronta il periodo che seguì la presa del potere dei bolscevichi in Russia. In particolare siamo presi per mano e portati in Asia Centrale dove si concentrarono le attenzioni sovietiche una volta constatato che la rivoluzione comunista non si sarebbe estesa ai paesi europei. Nonostante siano cambiati i tempi è di fatto la continuazione del Grande Gioco tra russi ed inglesi, in questo caso in ballo non c’è la supremazia sull’Afghanistan ma la tenuta dell’India coloniale britannica.
I luoghi
Le vicende narrate da Hopkirk si svolgono in tutta l’Asia Centrale: Tashkent ed il Xinjiang, il Pamir e la Mongolia ed ancora Uzbekistan con l’emirato di Bukhara. Ma anche Mosca e Londra, mentre sullo sfondo si staglia la perla dell’impero coloniale britannico: l’India. L’azione in questo libro è veloce, si tratta di vita o di morte, di politica da superpotenza, non c’è troppo tempo per ammirare il paesaggio. Le descrizioni riguardano perlopiù le abitazioni in cui i protagonisti possono concedersi un po’ di riposo. Come nel celebre edificio che ospitava a Kashgar la delegazione britannica, ambito da tutti i viaggiatori sulla Via della seta.
Le persone
Il panorama umano che ci offre Hopkirk è estremamente variegato, da Bailey imprendibile spia inglese al celebre barone Ungern-Sternberg, da Lenin ai combattenti basmachi senza nome. Attraverso questo libro scopriamo personaggi storici meno noti come Pavel Nazarov e Ma Zhongying, senza dimenticare coloro che si trovarono al momento sbagliato nel posto sbagliato come Georg Vasel. La bravura di Hopkirk è quella di sapere raccontare la Storia attraverso le persone, cogliendole nella loro umanità e nella loro disumanità, dando un grande senso di concretezza ad eventi storici di portata mondiale. Di sicuro un grande scrittore.
Avanzando in Oriente
Come detto il libro si concentra attorno al tentativo bolscevico di esportare ad est una rivoluzione che non si riuscì a replicare ad ovest, per farlo i comunisti russi ritenevano necessario far sollevare l’India. Da qui un continuo scontro con gli inglesi, con una reciproca e costante diffidenza sulle intenzioni dell’altro. La ricerca di informazioni diventa spasmodica, la necessità di infiltrare spie vitale, da qui delle vicende che si fatica a credere possano essere state vissute realmente. Gli agenti segreti del tempo erano infatti praticamente abbandonati a sé stessi ed autori di imprese straordinarie costantemente a rischio della propria vita.
Lo sfondo
Nel libro di Hopkirk non c’è solo l’India, anzi c’è soprattutto l’Asia Centrale e la sua lotta contro il nuovo potere comunista, la cui sede a Mosca è talmente lontana da far sì che i comunisti locali si sentano autonomi. C’è la difesa della propria terra da parte delle popolazioni musulmane, come avvenuto durante le rivolte del 1916 e c’è anche la storia diplomatica tra Regno Unito ed URSS. C’è poi il fallimento di un’idea che si fa oppressione, venendo vista dalle popolazioni locali come molto simile al regime precedente. Ed infine c’è la fine del Grande gioco, la chiusura di un’epoca. Anche le spie perderanno parte del loro fascino.
Fonte immagine: voiceoncenralasia.org