Uno degli aspetti più suggestivi di un viaggio in Mongolia è senza dubbio l’incontro con la cultura degli allevatori nomadi. Quando lo sguardo si perde nella vastità del paesaggio mongolo, può capitare di vedere uno dei segni più tipici della presenza nomade, vale a dire la ger ossia la tipica abitazione mobile dalla forma inconfondibile. La ger è profondamente associata alla cultura nomade della Mongolia, onnipresente nei quadri, nei film ambientati nella steppa mongola o anche nella letteratura. Nomadi mongoli e ger sono inseparabili, capire meglio di cosa si tratti significa entrare in contatto con un mondo davvero unico.

Cos’è la ger

Le dure condizioni climatiche della Mongolia e la necessità di spostarsi degli allevatori nomadi, hanno reso da molti secoli la ger una presenza constante nelle steppe mongole. Si tratta di una struttura circolare in legno tenuta insieme da corde ricavate dalla criniera di cavallo da cui partono dei pali, sempre in legno, che convergono alla sommità dove si trova anche un’apertura. L’intera struttura è ricoperta da diversi strati di feltro, così da poter proteggere gli abitanti dai rigori dell’inverno mongolo. Non ci sono finestre ma solo una porta, generalmente rivolta verso sud in modo da ricevere più luce. La ger è facile da montare e smontare.

Ger o yurta?

L’origine della ger, di cui parla anche Erodoto, si perde nella notte dei tempi ma che è certo è che questa tipologia di tenda, anche se chiamarla tenda è riduttivo, è diffuso in tutta l’Asia Centrale dove è conosciuta come yurta. Ger e yurta non sono tuttavia la stessa cosa, primo perché ger è una parola mongola che significa casa, secondo per la forma della cupola meno appuntita nella ger rispetto alla yurta. Questa forma più tondeggiante permette sia di resistere meglio ai venti che di riscaldare maggiormente l’ambiente d’inverno e di arieggiarlo d’estate, inoltre la yurta potrebbe non avere i due pali centrali presenti nella ger.

Dormi in una ger!

Il simbolismo della ger

La ger è profondamente connessa alla cultura sciamanica ed al tengrismo, il culto del cielo dei nomadi mongoli. Rappresenta un microcosmo dell’universo, con i citati pali centrali a fare da asse del mondo che uniscono la terra con il cielo, mentre il fuoco alla sua base rappresenta i cinque elementi. Pali e porta sono colorati in arancione e blu, ossia il colore del sole e del cielo. Anche il numero dei pali è simbolico, sebbene richiami il più recente buddhismo: sono infatti solitamente ottantuno, nove volte nove numero sacro nella cultura buddhista, quelle più grandi possono arrivare ad avere 108 pali, altro numero sacro nel buddhismo.

Dentro la ger

Oggi nelle ger si possono trovare moderni elettrodomestici alimentati da pannelli solari, che vengono caricati su camion quando è l’ora di spostarsi. Lo spazio interno della ger è tradizionalmente ben organizzato, il lato nord è quello più sacro dove stanno gli altari ed è riservato agli ospiti più onorati. Il lato destro della tenda è quello degli uomini e dove vengono appoggiate le selle, mentre a sinistra dell’entrata c’è lo spazio della cucina ed è l’area dove si trovano le donne. Come visto, lo spazio tra i pali centrali è considerato sacro dai nomai mongoli, quindi bisogna evitare di attraversarlo passando in mezzo ai pali.

Come comportarsi nella ger

Continuando a parlare di etichetta, dentro la ger bisogna muoversi in senso orario ed evitare sia di stare in piedi una volta entrati che di appoggiarsi alle pareti. La cultura nomade è ricca di credenze che condizionano anche il comportamento, ad esempio non bisogna fermarsi sulla soglia, calpestarla o parlare attraverso di essa, porta sfortuna. Bisogna evitare poi atteggiamenti che potrebbero ricordare l’ostilità come indicare qualcosa o qualcuno oppure tenere le maniche arrotolate. I piedi sono considerati impuri quindi non vanno allungati verso il fuoco o altre persone, offensivo è anche rifiutare ciò che viene offerto.

Le ger della capitale

La vita dei nomadi mongoli oggi sta cambiando molto, i cambiamenti climatici spingono gli allevatori delle steppe a vendere i loro animali e cercare fortuna in città, il che significa nella capitale del paese. Migrando ad Ulaanbaatar i nomadi portano con sé la propria casa, tanto che oggi interi quartieri della città sono costituiti da ger, con tutti problemi che ne conseguono a partire dal mancato allacciamento ai servizi pubblici. In una Mongolia che si trova a dover affrontare nuove sfide, sia economiche che ambientali, le ger continuano a rappresentare un elemento fondamentale nella cultura del paese, un universo da scoprire.

Parti assicurato!

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