Quando si pensa ai grandi esploratori contemporanei il pensiero corre immediatamente a Bruce Chatwin, autore di libri memorabili come Le Vie dei canti o In Patagonia. Lo scrittore di Sheffield è indubbiamente un compagno di viaggio di coloro che ancora oggi partono per ricalcarne le orme, nonostante l’immagine Di Chatwin sia stata nel tempo un po’ offuscata dalle libertà che nei suoi libri, si prendeva verso fatti e personaggi reali. Tra i grandi viaggiatori del XX secolo Chatwin non fu l’unico, tra loro va ricordata anche una donna la cui vita è stata una serie ininterrotta di viaggi ed avventure: stiamo parlando di Ella Maillart.

Forse meno famosa di altri esploratori, Ella è stata una donna incredibile, dagli innumerevoli interessi e con un carattere non conformista e probabilmente troppo in anticipo sui tempi per essere del tutto apprezzato. Nata nel 1903 in Svizzera fu sciatrice quando praticare sci era ancora una stranezza riservata a pochi, dattilografa e giocatrice di hockey su ghiaccio, modella per uno scultore e velista, insegnate di inglese e scrittrice, ma fu soprattutto una donna instancabile sempre pronta a nuovi viaggi e dalla volontà ferrea, come dimostra la passione per lo sport nata dal voler rimediare ad una costituzione un po’ troppo gracile.

L’amore per l’avventura nasce con il trasferimento sul lago di Ginevra, nel 1913, dove incontra la sua futura compagna di avventura, Hermine de Saussure, per lei Miette. Le due ragazze passano il tempo tra letture, vela e sci, arrivando a salpare per la Corsica con una barca a vela senza nemmeno un motore di scorta. Miette sarà una presenza costante nella vita di Ella fino al momento in cui deciderà di sposarsi con un archeologo dando l’addio alle fughe con l’amica. Per Ella, che si sente afflitta e forse tradita, è una rottura che la porta a smettere con la vela, disciplina per cui aveva anche partecipato alle Olimpiadi del 1924.

Ora Ella viaggia su terraferma e la sua vita sarà sempre più un turbine di incontri ed esperienze. Conosce a Berlino, nei circoli degli emigrati russi, la moglie di Jack London grazie al cui sostegno economico partirà nel 1930 a Mosca come reporter; ad aiutarla nella ricerca di un luogo in cui risiedere a Mosca sarà la contessa Tolstoj. La meta è stata scelta dalla passione per il film russo di Ella, e dalla sua curiosità di vedere la Russia vent’anni dopo la rivoluzione bolscevica. La capitale sovietica sarà inoltre il punto di partenza verso l’Asia, di cui Ella si era innamorata lavorando come aiuto regista in un film del regista russo Vsevolod Pudokvin.

Senza pensarci troppo, nel 1932 Ella Maillart parte per un viaggio in solitaria quasi impensabile per una donna del suo tempo, ossia l’attraversamento del Turkestan russo. L’esperienza di questo viaggio è raccontata in Vagabonda in Turkestan, un libro che merita di essere letto non solo per le descrizioni delle montagne, dei deserti e delle città storiche visitate da Ella, che si spinge in perfetta solitudine fino a remoti villaggi, ma anche per l’analisi che l’autrice fa degli effetti della sovietizzazione forzata, sottolineando i contrasti vissuti dall’Asia Centrale tesa tra la modernizzazione e la sopravvivenza di usi e costumi arcaici.

Altro importante viaggio nella vita senza confini di Ella Maillart è di pochi anni successivo, quando nel 1935 è inviata del giornale Le Petit Parisien nella Manciuria alle prese con l’occupazione giapponese. Con l’inglese Peter Flaming, inviato del Times, decide di partire per il Xinjiang e da lì arrivare in India, a Srinagar. Privi di autorizzazioni i due viaggeranno per territori interdetti agli stranieri, in guerra e non controllati dal governo di Pechino. Questo viaggio ai limiti del possibile, attraverso luoghi ancora oggi inospitali, verrà poi descritto dai due compagni d’avventura in un modo talmente diverso da sembrare non sia stato lo stesso.

La vita di Ella Maillart sarà ancora ricca di viaggi, di questi il più importante quello con l’amica Annemarie Schwarzenbach in auto verso l’Afghanistan, nel 1939. Partite tra l’altro per aiutare Annemarie, nel libro Chistina, alle prese con spinte autodistruttrici le due amiche passano per i Balcani, la Turchia e l’Iran arrivando a separarsi una volta giunte a Kabul. Per Ella ci sarà poi anche la scoperta del Nepal, una volta ritiratasi sulle sue amate alpe svizzere si dedicherà al far conoscere l’Asia organizzando viaggi culturali per piccoli gruppi di persone. Per Ella Maillart viaggiare è sempre stato il modo per amare la bellezza della vita.

Fonte immagine: europe.tv5monde