Ci sono viaggi attesi, sognati e sperati, verso luoghi che difficilmente si avrà occasione di rivedere a meno di non restarne letteralmente folgorati. Viaggi non comuni, da programmare attentamente per evitare di trovarsi in difficoltà in un ambiente non semplice da affrontare. Probabilmente una meta che ben si addice a questa breve descrizione è la catena montuosa del Pamir, nel cuore dell’Asia Centrale situata tra Tagikistan ed Afghanistan ma che si protende fino al Kirghizistan. Il Pamir, o secondo alcuni i Pamir, è sicuramente un viaggio imperdibile per tutti gli amanti della natura più estrema, dai panorami mozzafiato.
Situato in una posizione strategica sulla rotta nord di quella che fu la Via della seta, collegando Kashgar a Kokand, il Pamir connette tra loro alcune tra le principali catene montuose asiatiche come quelle del Tian Shan, dell’Hindu Kush, del Karakoram, del Kunlun e dell’Hindu Raj, con varie cime oltre i settemila metri la più alta delle quali è l’Ismail Somoni (già Picco del comunismo e già Picco Stalin) alta 7495m. Il Pamir è poi situato in una zona dove si incontravano civiltà diverse e, secondo alcuni studiosi, sarebbe all’origine del mito del Monte Meru, una delle cinque cime sacre per la cosmogonia buddhista, giainista e induista.
Le cose da fare sul tetto del mondo sono davvero tante, innanzitutto farsi rapire dalla sua natura composta da cime innevate, laghi cristallini, asciutti deserti ed ampie vallate. Il Pamir è un vero paradiso per gli amanti del trekking e l’arrampicata, una sfida da vincere per gli avventurosi che lo affrontano in bicicletta ma anche la porta per accedere alla cultura afghana scoprendone il cibo e visitandone i mercati. Fare l’esperienza di viaggiare a dorso di yak, dormire in una yurta o immergersi nelle sorgenti calde renderà il viaggio sul Pamir un’esperienza unica ed indimenticabile, un’esperienza senza tempo difficile da raccontare.
Organizzare il viaggio
Non esistono viaggi impossibili, esistono solo viaggi più o meno semplici per via del numero di variabili da considerare nell’organizzazione. La questione è quanto si ha voglia di organizzare un viaggio, il che rende da non trascurare anche l’idea di affidarsi ad un viaggio organizzato da persone esperte, godendosi la bellezza del viaggiare senza lo stress della preparazione. In ogni caso di seguito alcune indicazioni relative al Pamir che possono essere utili per chi deciderà di mettersi all’opera.
Geografia
La catena del Pamir, come detto, è il cuore dell’Asia Centrale per lo più situata nella parte orientale del Tagikistan che confina con paesi come Afghanistan, Kirghizistan ma anche Cina e Uzbekistan. Il territorio tagiko è per il 93% oltre i 2mila metri d’altitudine e per il 50% sopra i 3mila.
Clima
Sul Pamir il clima è continentale, con differenze dovuta alla località ed all’altitudine. L’inverno è lungo e rigido, andando da ottobre sino ad aprile, con forti variazioni climatiche tra la primavera e l’estate. La temperatura media va dai -18° in inverno agli oltre 20° nel periodo estivo.
Quando andare
La stagione turistica sul Pamir inizia ad aprile e finisce ad ottobre, con luglio ed agosto periodo di punta. Per gli amanti del trekking il periodo migliore va da luglio a metà settembre, quando le vette sono libere dalla neve ed i passi sono aperti. Il periodo di apertura dei passi può variare in base alle condizioni meteo.
Visti e permessi
Oggi è possibile richiedere il visto tagiko on line, tuttavia fai attenzione al fatto che il Gorno-Badakhshan richiede permessi appositi, così come altre aree del paese. Puoi trovare su Farfalle e Trincee informazioni sul visto tagiko e sul visto afghano, ma contatta le autorità competenti per le disposizioni più recenti.
Prelevare
In tutto il Pamir, almeno sino al momento in cui scriviamo, non è possibile utilizzare carte Mastercard mentre quelle Visa sono utilizzabili solo a Khorog, dove si possono anche inviare soldi tramite Western Union. Sportelli bancomat sono al momento presenti solo a Khorog e Qalai-Khumb.
Fare benzina
Per chi viaggia in auto, la benzina può rappresentare un problema. I rifornimenti vanno attentamente pianificati perché le stazioni di servizio possono essere molto distanti tra loro, a volte è necessario attendere anche un paio di giorni per i rifornimenti. Attenzione alle benzine artigianali fatte in casa.
La mia esperienza
Personalmente ho percorso il Pamir durante un viaggio in Panda dall’Italia alla Mongolia, da quel momento questa regione non mi è più uscita dal cuore. Ho avuto momenti difficili, rotto l’auto ed avuto aiuto da personaggi improbabili. Puoi leggere il mio racconto in questo libretto, oppure qui un articolo con qualche foto.
Cosa vedere
Nella parte tagika il Pamir si stende sui sei distretti del Gorno-Badakhshan, la cui capitale Khorog è di fatto l’unica vera città presente. La ragione per visitare questi luoghi è sicuramente la natura, incontaminata ed immensa, anche se i più attenti sapranno rintracciare le tracce dei secoli in cui il Pamir è stato importante rotta di transito. Il modo migliore per apprezzarne le bellezze è probabilmente viaggiare in fuoristrada.
M41
La meta più famosa della regione è sicuramente la Pamir Highway, o M41, una strada che percorre tutta la regione snodandosi tra panorami incredibili e vette innevate. L’M41 unisce Mazari Sharif in Afghanistan con Kara Balta, nel nord del Kirghizistan, percorrerla è una vera e propria avventura che vale da sola il viaggio.
Darvoz
Questa è la parte più occidentale del Pamir tagiko, una porta d’ingresso per iniziare ad amarne i paesaggi e le difficoltà. Qui potrai visitare le rovine dell’antica città di Karon, che la leggenda fa risalire a due fratelli regnanti nel periodo zoroastriano della regione oppure ammirare il lago blu, nei pressi di Tavildara.
Altopiano di Murghab
È il distretto più esteso e meno popolato del Gorno-Badakhshan, dove trovare i panorami più stupefacenti. Qui le condizioni di vita, soprattutto in inverno, sono dure ma con la bella stagione potrai ammirare l’incanto dei laghi Zorkul e Karakol, con l’Hindu Kush a fare da imponente sfondo al tuo trekking.
Khorog
Come detto, Khorog è di fatto l’unica città del Pamir, sul confine con l’Afghanistan. Con i suoi 30mila abitanti circa, Khorog è situata in una stretta valle incuneata tra le montagne. Qui potrai mettere a punto la tua spedizione e visitare attrazioni mondane come il giardino botanico oppure il centro culturale Ismaili.
Ishkashim e la valle del Wakhan
Infine una delle aree più affascinanti e remote del pianeta, tra Tagikistan ed Afghanistan. Popolata dall’etnia wakhi, offre paesaggi stupendi, siti archeologici e sorgenti calde. La visita del mercato di Ishkashim ti permetterà di fare un’esperienza culturale unica e di entrare in Afghanistan senza visto.
Durata del viaggio
Dire con certezza quando tempo impiegare per un viaggio è impossibile, una questione troppo personale; per alcuni un luogo merita poche ore, per altri una vita. Tuttavia le difficoltà organizzative per un viaggio nel Pamir ne fanno una meta da assaporare con calma, non certo una destinazione mordi e fuggi anche perché una volta entrati nel Pamir si dovrà fare i conti con lo scorrere più antico del tempo, lento e inesorabile, senza contare poi eventuali e possibili imprevisti. I nostri partner locali, organizzano viaggi che hanno normalmente come durata minima 10 giorni, mentre quella massima si aggira sulle tre settimane.
Proposte di viaggio
Come detto, grazie ai viaggi fatti Farfalle e Trincee è in contatto con affidabili operatori locali per poter viaggiare nel Pamir senza preoccupazioni organizzative, se non quelle più legate al godersi il viaggio e fare le più belle foto possibili. Di seguito la breve descrizione di alcune proposte di viaggio, con un modulo per ogni richiesta di maggiori informazioni, ricordando che Farfalle e Trincee non è un tour operator e nemmeno un’agenzia di viaggi, mi limito a dare a tutti la possibilità di visitare luoghi che ho amato e che ritengo vadano conosciuti, tutto questo grazie a contatti personali stabiliti nel corso dei miei viaggi in Asia.
Puoi leggere qui perché fare un viaggio in Tagikistan
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Ma la popolazione tagika, sia di tradizione sunnita (sia pure molto secolarizzata) che quella ismaelita, forte proprio nel Pamir, come vede in genere la presenza di stranieri?
Personalmente non ho visto nessun fastidio verso gli stranieri, anzi io sono stato molto aiutato quando mi sono trovato in difficoltà.
Ciao Piotr, scrivo qui perché sul post mwr i commenti sono chiusi. Sono uscita da mwr il mese scorso e, se avessi letto prima il tuo post, non ci sarei nemmeno entrata. Anch’io ho ricevuto suggerimenti da “amico” di non pubblicare la mia esperienza e per questa ragione uso uno pseudonimo. Stucchevole peraltro che l’amico sia, tra l’altro, un convintone di ogni teoria complottista in circolazione. Mwr sta calando, non riesce a fare affiliazioni se non in paesi con basso tasso di sviluppo e tra persone di scarsa cultura. Le critiche che ti vengono mosse non sono che un’implicita conferma. Sunset boulevard.
Grazie, ma ultimo commento approvato su questo tema. Per correttezza verso chi legge post di altri argomenti e non interessato alla questione. Buona giornata.