Dariganga è un distretto nell’estremo est della Mongolia, un territorio caratterizzato da pascoli che si estendono a perdita d’occhio di tanto in tanto punteggiati da crateri vulcanici, dune sabbiose e piccoli laghi. Tutto ciò fa di questo angolo di Mongolia orientale, una delle aree in cui si possono ammirare alcuni tra i panorami più belli del paese. Nonostante apparentemente Dariganga sembri immersa nella natura incontaminata, non toccata dal passare del tempo, la Storia è passata anche di qui, in particolar modo una storia di conflitti con le dinastie imperiali che si sono succedute in Cina, il potente paese confinante.
Fino al 1912, infatti, questo territorio apparteneva all’impero cinese ed i suoi pascoli venivano usati per l’allevamento dei cavalli imperiali. A Dariganga era presente anche una folta colonia di fabbri ed orafi, che una trasferitosi nella zona diffusero tra le donne locali l’usanza di indossare elaborati gioielli, ancora oggi visibili nel Museo nazionale di Ulaanbaatar. Quando nel, 1912, la cosiddetta rivoluzione Xinhai detronizzò la dinastia regnante, l’area comprendente Dariganga si dichiarò indipendente respingendo i tentativi di riconquista del generale Jodbajab, venendo anche difesa nel 1921 dalle truppe calmucche comuniste.
Una delle più interessanti attrazioni dell’aimag di Sukhbaatar, a cui amministrativamente appartiene il distretto di Dariganga è il Shiliin Bogd Uul, una delle montagne più sacre di tutta la Mongolia. Sulla strada tra lo Shiliin Bodg Uul e Dairanga si trova il Ganga Nuur, un lago che tra settembre e metà ottobre diventa un paradiso per gli amanti dell’ornitologia, visto che ospita migliaia di cigni migratori. A circa 10km di dal lago in direzione dello Shiliin Bogd potrete trovare una statua raffigurante un uomo con lo sguardo rivolto verso il confine cinese, distante pochi chilometri: è la statua dedicata a Toroi Bandi, il Robin Hood mongolo.
Toroi Bandi è un personaggio realmente esistito, ormai stabilmente entrato nel folklore mongolo, vissuto nel XIX secolo, quando l’impero cinese era retto dalla dinastia mancese dei Qing (1644-1912). Fonti storiche dicono che il vero nome di Toroi Bandi era Nanzad Danzan e che nacque nel 1834 da una famiglia povera. Rimasto presto orfano cercò rifugio in un monastero buddhista con l’intenzione di studiare. Il monastero non fu una scelta felice, il povero ragazzo era costantemente picchiato ed angariato ed un giorno decise di darsi alla macchia, dando origine alle leggendarie gesta di Toroi Bandi, il Robin Hood delle steppe mongole.
Assetato di giustizia, si distinse per il furto di cavalli e bestiame a danno dei grandi allevatori che sfruttavano i pascoli della regione ma, soprattutto, per il fatto di distribuire il frutto delle sue scorrerie alla popolazione più povera. Gli obiettivi di Toroi Bandi erano anche gli incaricati di raccogliere le tasse per conto dei dominanti mancesi, il che contribuì a renderlo molto amato dalla popolazione locale tanto che, per due volte, fu aiutato ad evadere una volta arrestato dalle autorità imperiali. Dopo ogni colpo portato a segno, Toroi Bandi sembrava scomparire rifugiandosi nei nascondigli naturali del Shilin Bogd Mountain.
I luoghi che videro le gesta di Toroi Bandi sono ancora oggi meta di una sorta di pellegrinaggio da parte di numerosi mongoli, che vanno a rendere omaggio al bandito giustiziere, morto nel 1904, dimostrando così tutto il loro rispetto. La statua nei pressi del lago Ganga è stata eretta nel 1999 e sembra voler ricordare ai vicini cinesi che questa figura ormai leggendaria è pronta a tornare per difendere i poveri dai soprusi dei potenti. Forse anche a sorvegliare quanto accade nella Mongolia interna, alle prese con diversi problemi.
Quella di Toroi Bandi non fu l’unica figura di Robin Hood a cavalcare sulle steppe mongole, erano anzi numerosi coloro che si ritrovarono a combattere la dinastia Qing da fuorilegge, colpendo i ricchi mercanti ed aiutando la popolazione locale più povera. Tutti nascondevano il loro vero nome ed il luogo d’origine, infatti se la loro identità fosse trapelata sarebbe stata tutta la comunità a subirne le conseguenze, arrivando a dover distribuire gli animali rubati a molte province di distanza, in modo che i marchi non venissero riconosciuti. Di tutti coloro Toroi Bandi, che fu anche cantante e musicista, è sicuramente il più famoso.
La vicenda di Toroi Bandi si inserisce in un contesto di grande crisi per la dinastia Qing ormai sulla via del tramonto, un periodo caratterizzato da numerose rivolte come quella dei Taiping che indebolirono sempre più l’impero che di lì a poco crollerà sotto i colpi della rivoluzione; una rivoluzione di cui a modo suo anche Toroi Bandi fa parte.