Del Tagikistan abbiamo spesso parlato su questo blog, sia per ripercorrerne la Storia attraverso meravigliosi romanzi che per approfondirne la cultura. La parte orientale del paese, in particolare, è davvero una meta unica per chi ama la montagna e gli orizzonti sconfinati, sui quali svettano alcune tra le cime più alte del mondo.  Dieci giorni possono sembrare pochi per esplorare un paese così remoto, eppure con una buona organizzazione possono bastare per ammirare splendidi panorami, viaggiare lungo le rotte della Via della seta e sconfinare  in Afghanistan ospitati dalla popolazione locale.

Il punto di partenza sarà ovviamente Dushanbe, la capitale tagika, che potrete conoscere meglio visitando anche la cittadella dove soggiornavano i delegati dell’emiro di Buchara. Lasciata la città meta è la riserva d’acqua di Norak, tra le più grandi dell’intero paese, dopo di che si raggiunge il Passo Shuraba, dove il percorso inizia a fiancheggiare il confine con l’Afghanistan segnado l’inizio del Pamir, regione che nel corso dei secoli ha ispirato i più grandi esploratori. Ottimo luogo per la sosta prima di raggiungere Khorog, cittadina circondata da ben tre fiumi, è il villaggio di Khalai Khum.

Da Khorog si può entrare in Afghanistan, una terra da troppo tempo martoriata e senza pace che ospita una popolazione cordiale e paesaggi incredibili. Viaggiare in Afghanistan non è semplice, ma da Khorog potrete almeno visitare i mercati della zona prossima al confine. La direzione ora è verso il Corridoio di Wakhan nella sua parte tagika, tra laghi cristallini e montagne di altezze intorno ai 4mila metri. A Yamg entrerete in contatto anche con la religiosità sufi della regione, visitando la casa in cui visse Mubarak Kadam, per poi rilassarvi alle sorgenti di acqua calda di Bibi Fatima.

I laghi più belli del Tagikistan sono probabilmente il Yashil Kul ed il Bulunkul, situati ad una quota di 3700 metri nel distretto di Murghab e raggiungibili superando il Passo Khargush. Lungo la strada si può anche visitare, nei pressi del villaggio di Vrang, un interessante complesso buddhista risalente ad un periodo tra il IV ed il VII secolo. Un tempo in Asia Centrale, terra di incontro tra culture diverse lungo la Via della seta, il Buddhismo era molto diffuso come testimoniano i numerosi resti rinvenuti; senza dimenticare le grotte buddhiste nella vicina regione autonoma cinese del Xinjiang.

Siamo ormai al settimo giorno ed è tempo di ritornare verso la capitale tagika, per farlo si deve nuovamente raggiungere Khorog. Questa volta potrete raggiungere la piccola cittadina dai numerosi giardini percorrendo una delle strade più famose del mondo, vale a dire l’M-41 o Pamir Highway, che corre ad oltre 4mila metri di altezza ed è caratterizzata da scenari rocciosi unici ed una fauna che può essere difficilmente trovata altrove tra cui il leopardo delle nevi, la pecora di Marco Polo, orsi, lupi, volpi e numerosi altri animali. Le emozioni suscitate dal Pamir sono difficilmente descrivibili.

La strada verso Khalai Khum è la stessa dell’andata. La particolare conformazione del territorio, costituito per lo più da montgne alte oltre 6mila metri impedisce infatti lo sviluppo di una rete stradale più estesa. Potrete fermarvi nei vari villaggi che incontrerete, per esempio Rushan, osservando la vita quotidiana della popolazione locale ed al contempo ammirare i paesaggi afghani sull’altra riva del fiume Panj.  La cultura del popolo tagiko si differenzia da quella della maggior parte delle altre popolazioni dell’Asia Centrale, per via delle origini persiane come testimoniato ancora oggi dalla loro lingua.

Superato il Passo Khoburubot, nella sezione occidentale dei monti del Pamir, si raggiunge Dushanbe tra pittoreschi fiumi di montagna, valli e profonde gole. Un paesaggio perfetto per fare foto di grande impatto a ricordo di un viaggio che non vi avrà certamente deluso. Il Tagikistan è un paese che vale davvero la pena di esplorare, un paese remoto ma dalla bellezza stupefacente.

Escursione di 1 giorno in Afghanistan opzionale

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