Associare Afghanistan a lutti, violenza e guerra è abbastanza semplice, ma rischia di deformare la realtà di questo meraviglioso paese. L’Afghanistan non è solo tragedia, è anche una grandissima voglia di vivere ed andare avanti, un senso di libertà che si può trovare in ogni ambito della vita quotidiana, anche nello sport. Si è infatti appena conclusa la  seconda edizione della maratona internazionale di Bamyan, un appuntamento che sta rapidamente diventando un punto di riferimento per tutti coloro che hanno a cuore le sorti dell’Afghanistan e lo dimostrano correndo.

La maratona di Bamyan si è corsa per la prima volta nel 2015, realizzata da un gruppo di enti no profit ed altre realtà tra cui Untamed Borders di cui siamo onorati di essere partner. Lo scopo è quello di raccogliere fondi per aiutare le comunità locali e più in generale le vittime del conflitto che danni insanguina l’Afghanistan. Cuore dell’iniziativa è Free to Run, una ONG specializzata nel dare aiuto e possibilità a donne e ragazze afghane. Anche da questo punto di vista la maratona di Bamyan è importante, essendo aperta sia ad uomini che donne, una vera occasione di libertà.

Il percorso della gara attraversa la valle di Bamyan, patrimonio dell’UNESCO caratterizzato da paesaggi stupendi. Oltre alla classica distanza è prevista anche una gara più corta della lunghezza di 10km. Dai primi 120 partecipanti del 2015, l’edizione 2016 è cresciuta sino a 150 con la libera partecipazione gratuita per i cittadini afghani ed un’attenta struttura di sicurezza per proteggere i corridori, nonostante la zona sia universalmente ritenuta tra le più sicure del paese. Abitanti stupiti dei villaggi e greggi di pecore che bloccano la strada contribuiscono a farne una corsa unica.

Il primo vincitore

Entrato di diritto nella storia della maratona di Bamyan è Keith MacIntosh, vincitopre dell’edizione 2015 della gara. Delle circa 20 maratone completate, quella di Bamyan è stata per  MacIntosh probabilmente la più spettacolare. Proprio questo uno dei motivi che spinsero a partecipare il corridore londinese, appassionato di Afghanistan sin da giovane grazie alla lettura delle vicende di Alessandro il Grande. Come racconta lo stesso Keith, correre tra muli testardi e membri armati della sicurezza è emozionante e ben diverso dal partecipare alla maratona di Londra!

La prima donna

Sempre al 2015 risale la storia di Zainab – il nome intero non è stato rivelato per motivi di sicurezza – la prima donna afghana a terminare una maratona nel suo paese. Da quel momento la piccola Zainab è diventata una vera e propria ambasciatrice dello sport nel suo paese, promuovendo attività sportive per le ragazze e le donne afghane che vi trovano degli spazi di libertà che, in altre parti del paese, costerebbero loro un prezzo altissimo. In questo genere di promozione sociale la presenza in Afghanistan di Free to Run è davvero importate. Correre è anche una speranza oltre che uno sport.

Rinascere in Afghanistan

Legata invece all’edizione 2016 è la toccante vicenda di un altro inglese, Charlie Lewis. La maratona di Bamyan per Charlie è stata la vittoria più grande della sua vita, una maratona corsa diciotto mesi dopo la sofferta scelta di avere una gamba amputata. Gli ultimi 10 anni della vita di questo corridore inglese sono stati infatti un inferno, per via di un brutto incidente avuto sciando. Dopo una serie infinita di multiple operazioni fu Charlie a chiedere l’amputazione, ora è tornato a vivere, ma soprattutto a correre; una maratona quella di Bamyan che per lui ha significato davvero molto.

Il peggior tempo di sempre

Infine una storia di tenerezza ed altruismo che vede come protagonista il sessantenne Martin Parnell, un maratoneta canadese molto famoso nel suo paese per avere completato 250 maratone in un anno, raccogliendo più di 1milione di dollari a scopi benefici. Alla maratona di Bamyan Martin ha fatto il suo peggior tempo di sempre, arrivando al traguardo a soli 8 minuti dal tempo massimo previsto, tutto per aiutare una ragazza afghana a completare la gara, accompagnandola per tutto il percorso. Come ha dichiarato al termine un’ottima occasione per fare il suo tempo peggiore.

Come detto, siamo fieri di collaborare con Untamed Borders, tra i promotori della maratona di Bamyan. Se volete partecipare alla prossima edizione affrettatevi, i posti sono pochi ed il tutto esaurito non tarderà ad arrivare, per info ed essere messi in contatto con gli organizzatori, contattaci al più presto.

Buona corsa a tutti!

Fonte immagine: Untamed Borders