A prescindere da quale parte uno poi si voglia schierare, oggi una guerra civile in Italia è necessaria ed augurabile. Si certo, so benissimo quante anime belle potranno scandalizzarsi per queste parole, e quante persone in buona fede scrolleranno la testa non volendo che sull’Italia si abbattano lutti e sofferenze, ma non c’è nulla da fare, oggi in Italia una guerra civile serve, ed una guerra civile seria mica una rissetta da strapaese.
Agli inizi del ‘900 molti intellettuali, spesso futuristi, volevano la guerra, e non solo loro. Ma era tutto diverso, era una voglia di mazzate ottimista, si voleva un conflitto che sistemasse le cose in Europa, e forse nel mondo, riequilibrando potere reale e potere nominale delle nazioni. Insomma una bella guerretta che desse all’italia il suo posto nel concerto europeo, perché nell’italia si credeva, le si voleva bene, si era anche ottimisti e pieni di voglia di fare, che poi l’energia diventasse violenza era dovuto ad una pluralità di fattori strutturali; oggi le cose stanno molto diversamente. Oggi mancano le basi per una guerra, manca la fiducia negli obiettivi, bisogna tirare a campare mica si possono fare progetti. Oddio, il fatto che parte della popolazione sia ormai priva di spirito critico potrebbe essere utile, ma per fare la guerra servono i comandanti e quelli no, non ci sono mica.
Oggi l’Italia è in agonia, con la pistola dell’egoismo puntata alla testa. Dopo decenni di assitenzialismo il benessere ha insegnato agli italiani che è meglio chiedere che fare. Ed oggi con la crisi, ma in Italia la gente mangia ancora quindi crisetta con buone possibilità di sviluppo, gli italiani esigono, pretendono, vogliono che uno stato centrale ma che non sia centrale fornisca loro assistenza, ma a titolo gratuito. E il popolo italiano mica esiste più, le logiche di categoria, unite all’atomizzazione sociale portata dal consumo hanno distrutto quel pochetto di spirito collettivo che vagava per l’Italia. Il conto in banca ha preso il posto della carriera scolastica, creando masse di arricchiti ignoranti, di fronte a cittadini per bene ma non benestanti. Che senso ha la convivenza tra gruppi sociali con ottiche profondamente diverse e con interessi assolutamente non convergenti? Meglio risolverla con una bella guerra civile.
Teoricamente il compito di armonizzare i conflitti spetta al potere, centrale o meno, quindi in Italia siamo a posto! Nel nostro paese una democrazia bloccata ha creato generazioni di funzionari, mica di politici, ma i funzionari sono persone e quindi nell’egoismo generale hanno usato la loro funzione per approfittare di un po’ di benessere spremendo l’incarico come fosse una mucca da latte, stremandola. Oggi siamo arrivati ad avere una parte politica che per interessi personali del suo capo/padrone arriva al punto di ricattare le istituzioni, ponendo le basi del non rispetto della legge da parte di ogni cittadino. A questo punto meglio prendere tutto il potere e scatenare una guerra civile, sarebbe molto meno ipocrita delle minacce quotidiane all’altra parta politica.
Altra parte politica che invece è incapace di agire, parlare, pensare. Una parte politica talmente incapace di darsi una linea, pur essendo al governo, da attaccarsi alla sua poltrona con le unghie, i denti ed i diritti degli altri, decisamente imbarazzante. Anche per loro una guerra civile sarebbe davvero molto utile, obbligandoli (insieme ai loro elettori) finalmente a fare delle scelte. In una guerra civile non si possono fare dichiarazioni contrastanti e distinguo infiniti, o spari o sei morto. E sei hai sbagliato a sparare pazienza, hai fatto il danno, capita; ma almeno hai fatto qualcosa. Anche questa parte politica per l’Italia è deleteria, per il suo tentavivo di sviare ogni discorso serio e importante, che minerebbe il suo potere, utilizzando slogan retorici e vuoti. Con buona pace dei diritti e della democrazia.
E la terza forza politica? Guerra civile anche per loro! E per una somma delle motivazioni già presentate. Da un lato finalmente potrebbero prendere il potere e riuscire a fare finalmente le riforme che tanto sbandierano, dall’altro farebbero un corso accelerato di vita vera, molto utile vedendo il livello medio dei loro rappresentanti, cresciuti ad ideali e merendine. Purtroppo nonostante quanto questa forza politica creda, o dica di credere, una situazione bloccata si sblocca con la violenza, non con il convincimento. In fondo nessuno ama i Testimoni di Geova, nemmeno i paramilitari sono amati ma almeno a questi ultimi la porta viene aperta! Concludendo, parafrasando un non famoso gruppo Hardcore (gli Oltraggio), forse al punto in cui siamo arrivati è il caso di “distruggere per costruire”, se qualcosa non funziona inutile tentare di ripararlo all’infinito.
Si, ma CHI dovrebbe farla questa ipotetica guerra civile?
Il Sel?
Il Movimento 5 Stelle?
Frangette di estremisti delusi extraparlamentari?
TUTTI! 😀
Assistenzialismo magari nel ventennio fascista ma in Italia mi sa che manca ovvero welfare da noi non c’è mica, la forza lavoro con il sindacato che si ritrova è giunta ad essere “flessibile”. L’Italia come d’altronde altri paesi industrializzati è divisa in sacche di estrema povertà ed élites, nel mezzo qualcuno vivacchia. Più che di politica parlerei (come dice lo stesso articolo) di mancanza di spirito critico in soldoni soffriamo di una patologia che si chiama: mediocrità culturale e tale mediocrità fa molto comodo a quelle élites di cui sopra. Effettivamente l’atomizzazione sociale non consente, oramai, neanche di parlare di classi, di una classe specifica da educare ed emancipare e non c’è nemmeno Lenin!
L’ironia di fondo m’è garbata, lunga vita alla guerra civile!
Grazie! In effetti io non parlavo di assitenzialismo odierno ma dei suoi lasciti dai decenni precedenti.
Inoltre qui c’abbiamo gli americani con le loro basi.
Un’ipotetica guerra civile ne dovrebbe necessariamente tener conto.
Mi sa che ha ragione Massimo Fini quando ritiene che il nuclerare abbia congelato molti sviluppi e cambiamenti negli assetti geopolitici.
Per l’Italia ciò è sicuramente vero.
Massimo Fini fa sempre ottime analisi
ma famola sta’ guerra e tiriamo fuori le palle .
rottamiamo sti’ cialtroni! Si alla guerra civile.
Personalmente non condivido parte dell’incipit, cioè che una guerra civile sia augurabile.
Però in effetti penso che sia necessaria, nel senso che non ci siano altre possibilità di smantellare la rete di potere che costituisce la classe dirigente del paese.
Io francamente preferisco pane e cipolla a una guerra. E penso che avesse ragione Michels, a suo tempo:
– Il parlamentarismo è una falsa leggenda: non siamo noi che votiamo i rappresentanti ma i rappresentanti che si fanno scegliere da noi.
– Lo Stato non importa alla maggior parte delle persone, soprattutto per ciò che attiene le vicende prettamente istituzionali: non si può sperare che la partecipazione parta dal basso.
– Le classi politiche non si sostituiscono come ci aveva spiegato Pareto; puntano, invece, all’amalgama, si servono della cooptazione per non perdere mai il loro potere.
– L’opposizione parlamentare mira all’unico scopo, in teoria, di sostituire la classe dirigente avversaria; in pratica, invece, finisce per amalgamarsi con la classe politica al governo.
– A nulla valgono i movimenti popolari, perché chi li guida abbandona la massa e viene assorbito dalla classe politica: “parte incendiario e arriva pompiere”.
http://it.wikipedia.org/wiki/Robert_Michels
Con buona pace del nostro agitarsi nella speranza di cambiamento. Ma le guerre non sono mai “civili”, sono sempre una faccenda schifosamente incivile.
Condivido appieno. Riguardo al mio scritto sono rimasto colpito, leggendo i vari commenti in rete, da come non sia stata colta una vena ironica. Siamo un popolo di gente arrabbiata anche mentre rifiuta la guerra…
La vena paradossale, più che altro. L’ho colta perché mi appartiene. Nel senso che sono sempre più convinto che non ci sia altra possibilità di sbloccare questa situazione se non tramite eventi molto traumatici. Però non me la sento francamente di auspicare che accadano.
Sarà che la mia guerra l’ho fatta e il sangue sul selciato l’ho visto, i miei morti li ho pianti, e i morti degli “altri” ho scoperto poi che non erano poi così “altri”.
Qua si parla, parla … ma nessuno fa’ niente. Se succedera’ qualcosa avverra’ dall’ alto, o quando nessuna rappresentanza eleggibile avra’ cosenso.Nonsi potra’ sempre ” inciuciare ” non avrebbe piu’ i dettami costituzionali gia’ pesantemente erosi, la casta andra’ in crisi, causa continuiarresti per corruzione e allora a loro converra’ creare il caos, neanche troppo lontano.
hai letto il libro ITALIA SUXXX?
Dice piú o meno le stesse cose, è uscito due anni fa, e non è successo niente.
Purtroppo.
No, lo faro’ certamente. Grazie della segnalazione
per quanto mi riguarda io voglio dare un futuro ai miei figli e non per forza dovendoli spedire all’estero…quindi voglio e pretendo che questo paese rinasca. premesso ciò voglio sapere, dato che leggo su internet ovunque, che tutti gli italiani sono stanchi e tutti vogliono la guerra civile, cosa bisogna fare per farla scoppiare?! un generale, un capoccione dell’esercito che smuova tutto? non c’è, chi e come? voglio saperlo, perchè sono sicura che basterebbe darci un LA per far smuovere tutto, basterebbe decidere giorno e ora e con il web si farebbe in un attimo a far girare voce e far saltare tutto! Non voglio istigare alla violenza, assolutamente, ma far capire a chi sta più su di noi che la gente c’è, ha un cervello e se sbagliano, devono pagare loro, non noi!
Una guerra civile nasce dal malcontento a lungo covato, dall’ingiustizia sociale, ma soprattutto dalla fame e dalla miseria. Ha degli ideali politici ben delineati. Alza il tono in modo progressivo. Ma soprattutto ha dei capi, una struttura di comando, degli obiettivi, delle priorita, un programma politico, la partecipazione sempre crescente della popolazione. Il potere mediatico ha formato degli automi perfetti per il consumismo folle del turbocapitalismo. La corruzione di questo paese e a livelli tali che parlare di democrazia e una bestemmia infinita. Nazione sconfitta nella II guerra ne paga ancora le conseguenze. Quante volte gli anglofono ed altri hanno pesantemente interferito e deviato la nostra storia, servilmente affiancate da forze oscure interne. Un triste proverbio dice che ogni popolo ha il governo che si merita, come a dire che un popolo si giudica dalla cura del bene comune, dalla corrrettezza nel rapporto con i tuoi simili, quante volte e quanti di noi hanno chiesto il favore al politico, al sindaco, all’assessore di turno, per il proprio tornaconto. Quindi la prima guerra civile dovrebbe avveniredentro di noi, mediante una trasformazione radicale di pensare. Poi sìci sono i miliono di immigrati dalle 100 etnie diverse. Le rivolte ora in atto nei paesi mediterranei sono opere d’arte magistralmente preparate e teleguidate dai potenti del mondo, che illudono le popolazioni promettendo benessere, giustizia, liberta, uguaglianza, ma alle quali derubano le risorse primarie e fra poco anche i loro territori. Una guerra civile distrugge un paese, provoca morti, sofferenze, barbarie, odio ed ancora odio. Chi la fa la guerra civile, dove sono le generazioni dei giovani disposte a farsi carico di un simile sacrificio. non insorgeranno mica i pensionati dai 60 agli 80 anni ?????? In italia ???????? Una guerra civile ??????? Certo ma solo dalla tastiera di un computer. Questa è una pura opinione personale.