Giorno dopo giorno la scelta europea di puntare sul gas azero assume i contorni del teatro dell’assurdo, una scelta che alla lunga distanza potrebbe rivelarsi suicida e utile solo alla Russia.
Il TANAP fin dalla sua nascita ha avuto vita difficile; Turchia ed Azerbaijan, titolari del progetto, hanno da subito iniziato a litigare per le quote di proprieta’. L’impressione che i due paesi si siano uniti per sfruttare quanto piu’ possibile la “fame energetica” occidentale sembra sempre piu’ trovare conferma a causa delle gia’ dette difficolta’ interne che gestisce il giacimento azero di Shah Deniz II.
La notizia soprendente, ma fino ad un certo punto, sta nelle dichiarazioni del Ministro turco all’energia, Taner Yildiz, secondo il quale TANAP sarebbe interessanto allo sfruttamento dei giacimenti di gas turkmeno. Negli stessi giorni il Turkmenistan ha dichiarato ufficialmente che ospitera’ un incontro tra i ministri competenti per l’energia del Turkmenistan, Turchia ed Azerbaijan. La cosa piu’ interessante e’ l’annunciata presenza del commissario dell’Unione Europea, competente per l’energia, Gunther Oettinger. Alla buona riuscita degli accordi sono interessati soprattutto Turchia, per la sua ferma volonta’ a diventare pontenza regionale, ed Unione Europea, per la quale il gas azero significa la riduzione della dipendenza da Mosca. Tuttavia la situazione non e’ semplice in quanto ai gia’ citati contrasti turco-azeri vanno sommati quelli ancora piu’ profondi tra Azerbaijan e Turkmenistan, in gran parte dovuti a dispute territoriali legate ai diritti di sfruttamente dei giacimenti marini. Non va dimenticata infatti la questione internazionale ancora aperta legata allo status guiridico del Caspio.
I due paesi stanno vivendo fasi diplomatiche molto attive, in particolar modo l’Azerbaijan che nello spazio di poco tempo ha ricevuto il nuovo rappresentante del fondo monetario nel paese, arrivando a discutere accordi con paesi anche lontani come l’Indonesia e intensificando i rapporti con la Turchia. Nel frattempo la compagnia petrolifera azera SOCAR completava l’esplorazione di nuovi giacimenti al largo delle coste azere.
Dal canto suo il Turkmenistan ha ufficialmente annunciato che ai primi di settembre terra’ le prime esercitazioni militari navali della sua storia, e considerando che, nonostante si affermi che tali operazioni avranno un’ottica solo difensiva, il principale antagonista turkmeno e’ l’Azerbaijan il tutto appare come un decisamente strano biglietto da visita in preparazione di un eventuale ingresso del Turkmenistan nel consorzio turco-azero.
Riuscira’ il TANAP, allargato al Turkmenistan, ad appianare i contrasti svolgendo un’opera di mediazione come vorrebbe Ankara, o si rischia piuttosto di aggiungere tensioni su tensioni con il solo risultato di rendere sempre piu’ difficile la realizzazione dei progetti previsti?
Ad Oettinger l’ardua sentenza…